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Da vedere

CHIESA PARROCCHIALE DI SAN MIHOVIL (MICHELE)

La chiesa parrocchiale di Omiš è consacrata a San Mihovil (Michele). Fu edificata all"inizio del XVII secolo, com"è testimoniato anche dall"iscrizione latina posta sulla porta laterale. Il campanile è del XVIII secolo. La chiesa vienne construita dalla manovalanza locale e riunisce i segni gotici, rinascimentali e del primo barocco. Nella nicchia, sopra lo sfarzoso atrio in pietra, si trovano una statua di San Michele ed un rosone. Sui muri della chiesa si trovano gli stemmi dei nobili veneziani e lo stemma della città di Omiš. Gli stemmi in pietra sono visibili anche sulle case delle famiglie più abbienti, mentre i ritratti dei nobili più illustri si trovano raffigurati nei dipinti dell"altare della chiesa.

CHIESA DI SAN PIETRO

La chiesa di San Petar (Pietro) a Priko, sulla riva destra del fiume Cetina, è menzionata nei documenti per la prima volta nel 1074, al tempo della reggenza del re Slavac. Per la costruzione della chiesetta sono stati utilizzati signi in pietra risalenti al primo cristianesimo (capitelli, architrave, grate in pietra alle finestre). Accanto alla chiesa c"è il monastero benedettino, transformato poi in convento francescano.

SANTUARIO DI SAN LEOPOLD BOGDAN MANDIĆ

Forse avete sentito parlare di un piccolo villaggio Zakučac, dove sono conservate le belle case in pietra tra i quali mormorio ruscelli, derivanti da una grande cascata Ilinac. In questo luogo la gente di Zakučac e di Poljica ha costruito un santuario all'onore di San Leopold.

MUSEO CIVICO

Nel Museo comunale di Omiš ci sono molti frammenti in pietra, trovati nel casale di Baučići che testimoniano del passato antico di Omiš, frammenti con iscrizioni romane del 33 e del 51 anno dopo Cristo, ritratto marmoreo dell"imperatore romano Tiberio, un grande frammento d"ara sacrificale antica dedicata ad Augusto, sepolcri romani, steli sepolcrali, sarcofagi ecc.

CASA DELL'UOMO FELICE

Il centro di Omiš è costituito da case in pietra connesse con viuzze e piazze, nelle quali si svolgeva la vita della comunità.
Secondo particolari interessanti spicca la casa che ospita la Direzione del Festival delle klape dalmate, anche la «Casa dell"uomo felice», chiamata così grazie all"iscrizione posta sull"architrave di questo edificio rinascimentale: “Grazie Signore, per avermi fatto vivere in questo mondo”.